Vegetazione di Ripa
La vegetazione elofitica o ripariale è costituita da piante che radicano fondali parzialmente o completamente sommersi, erigendo i fusti e le foglie sopra la superficie dell'acqua.
Queste piante vivono lungo le rive dei fiumi o in acque correnti basse e preludono alla vegetazione palustre come i "canneti".
Coltellaccio
Sparganium erectum L.
Specie erbacea perenne e rizomatosa le cui gemme si trovano sommerse o natanti. Le foglie sono rigide, erette, triangolari, lunghe sino a due metri. L'infiorescenza è ramificata e composta da diverse pannocchie con capolino globulare e verdastro (se femminile) oppure bruno-scuro (se maschile); i fiori dei due sessi sono distinti e stanno sulla stessa pianta: quelli maschili sopra, quelli femminili sotto. Fioriscono da giugno ad agosto. Curiosità: è utilizzata nella fitodepurazione delle acque.
Consolida maggiore
Symphytum officinale L.
L'origine del nome è greco, symphuo che significa “unire/saldare“ e deriva dalla capacità di curare le fratture ossee. Pianta erbacea che vive nelle sponde dei fossi e negli argini, caratterizzata da un grosso rizoma ramificato e profondo di colore nero all'esterno e bianco vischioso all’interno. Il fusto ramificato è ricoperto di peluria e può raggiungere un metro d’altezza. Le foglie inferiori sono ovali con apice acuminato e un lungo picciolo, lunghe fino a 30 cm, mentre quelle superiori sono più piccole, lanceolate e con lamina fogliare che abbraccia il fusto. Tutte le foglie hanno una superficie rugosa con nervature biancastre prominenti. I fiori sono tubolari di colore bianco-crema o rosa-violaceo, riuniti in pannocchie; i frutti sono formati da quattro acheni ovali lisci, lucidi e marroni.
Usi culinari
Nella tradizione popolare si usano i germogli lessati che hanno sapore simile agli asparagi; le foglie tenere vengono lessate per ripieni e frittate, o crude per le fritture; i fiori invece per guarnire le insalate. Usare con parsimonia per la presenza di alcaloidi epatotossici.
Usi curativi
Si utilizza soprattutto la radice; è indicata in tutte le affezioni della pelle: infiammazioni, pruriti, scottature, ferite, piaghe e ulcere varicose. Viene impiegata inoltre per traumi, fratture, storte, tumefazioni e liquidi articolari; in questi ultimi casi, spesso venivano usate le foglie leggermente pressate. Le sue proprietà sono dovute alla presenza di allantoina, che accelera la formazione di cellule nuove sia delle ossa sia della pelle.
Consolida minore o bulbosa
Symphytum bulbosum K.F. Schimper
In questo habitat di risorgiva la troviamo sugli argini, tuttavia predilige le radure dei boschi di latifoglie. Ha caratteristiche botaniche simili alla consolida maggiore ma è di dimensione minore; il fusto è alto dai 20 ai 40 cm e ha radice bulbosa, da cui il nome. I fiori tubolari sono di colore giallo pallido raggruppati in cime dense; fiorisce da febbraio a maggio.
Usi culinari e curativi
Simili alla consolida maggiore.
Crescione d'acqua
Nasturtium officinale W.T.Aiton
Pianta erbacea perenne che ama le acque ossigenate e lente, a sua volta mantiene l'acqua pulita senza marciume e per questo è considerato un bio-indicatore delle acque. Come per la sedanina d'acqua può produrre forme sommerse in associazione con altre piante. I fusti sono prostrati e in parte ascendenti, quest'ultimi cavi, natanti, lunghi fino a 60 cm e con radici ai nodi. Le foglie sono imparipennate con quella apicale reniforme e più grande. I fiori sono bianchi, raggruppati in racemi, e fioriscono da maggio a settembre; il frutto è una siliqua allungata con piccolissimi semi.
Usi culinari e curativi
Il crescione è caratterizzato da un sapore piccante e amarognolo tipico delle crucifere, dovuto alla forte presenza di vitamina C e sostanze solforate, e da qui sembrerebbe derivare il nome "Nasturtium" dal latino "nas tortus" cioè naso storto, dovuto all'odore acre che irrita le narici. Contiene molto iodio, ferro e altri sali minerali e per questo è utilizzato crudo in insalata o in succhi per le sue proprietà ricostituenti e rimineralizzanti.
Lingua cervina
Asplenium scolopendrium L.
Il suo nome deriva dal greco “spein = milza” in riferimento all'antico utilizzo di curare la milza e “scolopendrium” dal disegno dei “sori” che ricordano il millepiedi chiamato “scolopendra”, mentre il nome popolare di “lingua cervina” deriva dalla forma della foglia. Pianta perenne che predilige ambienti umidi, ombrosi e sassosi. Le foglie coriacee, di un bellissimo verde brillante, sono lunghe fno a 60 cm e riunite in ciuffi allargati, presentano il margine leggermente ondulato. Caratteristici sono i sori allungati disposti a spina di pesce sulla pagina inferiore delle foglie.
Usi curativi
Nel passato veniva usata per curare il fegato, la milza e disturbi intestinali, mentre attualmente viene utilizzata come emolliente ed espettorante contro la tosse. Era citata da Dioscoride per la capacità di contrastare il veleno dei serpenti e la dissenteria; rimedi confermati anche da Galeno, insieme ai decotti per guarire la milza.
Nontiscordardimé palustre
Myosotis scorpioides
Pianta erbacea perenne con fusti angolari e foglioline strettamente ovate, che vive sulle rive ma può resistere anche per brevi periodi sommersa. I fiori sono a grappolo e di colore blu intenso, ognuno con macchia centrale bianca, rosa o gialla; fiorisce in estate. Si distingue dalla veronica comune (gli occhi della Madonna) per i suoi cinque petali uguali e le foglie vellutate.
Sorgo selvatico o meleghetta
Sorghum halepense L. Pers.
Specie infestante che ama le colture e che in questo ambiente troviamo negli argini esterni. Pianta erbacea perenne, alta due metri con un esteso apparato rizomatoso strisciante e carnoso, biancastro o rosato. Le foglie sono lineari, a lamina piatta incurvata, larghe 1-2 cm corredate da una nervatura centrale bianca ben evidenziata. L'infiorescenza è un'ampia pannocchia piramidale formata da spighette fertili e da altre sterili.
Altre specie vegetali
In ambienti di risorgiva possiamo trovare molte altre specie, come ad esempio: calamo aromatico (Acorus calamus), mestola (Alisma plantago), equiseto o coda cavallina (Equisetum palustre) - specie velenosa, euforbia (Euphorbia palustris), sagittaria (Sagittaria sagittifolia).
Le piante di ripa caratteristiche degli ambienti palustri vengono trattate nello specifico ambiente.