Le Risorgive
L'acqua piovana della Lessinia, filtrata attraverso le rocce permeabili riaffiora sotto l'altare maggiore della chiesa della Madonnina (XII secolo) a Montorio Veronese.
Nel territorio sono presenti ben sette risorgive che generano due laghetti e diversi fossi, dando al paese le caratteristiche di una piccola Venezia.
Nella seconda metà del XVI secolo, l'acqua viene incanalata dai fratelli Bonetti in due fossati, per irrigare i loro campi che si trovavano tra Ferrazze e San Martino Buon Albergo.
Le due fosse, conosciute come fossa Zenobria a est e fossa Murara a ovest, nascono e si incontrano a Montorio e costeggiano in parallelo il nostro sentiero per tutta la sua lunghezza; il nostro percorso è quindi accompagnato dal carezzevole mormorìo dell’acqua, che scorre da ambo le parti creando piacevoli isole verdi, frequentate da uccelli e pesci.
Cosa sono le risorgive
Le risorgive sono sorgenti naturali di acqua dolce alimentate da una falda freatica che affiora in pianura.
Si creano nel passaggio tra l'alta e la bassa Pianura Padana, dove il suolo da ghiaioso e permeabile diviene argilloso, compatto e impermeabile oltre a essere più basso, costringendo così le acque sotterranee a risalire in superficie.
Esiste una linea delle risorgive che va dal cuneese fino alle foci dell'Isonzo, soprattutto a Nord del fiume Po, che può raggiungere un’ampiezza di oltre venti chilometri.
Talvolta l'uomo ha creato dei bacini di raccolta, scavando una fossa attorno alla risorgiva: in questo caso vengono chiamati "fontanili" e hanno una forma a goccia.
Le risorgive hanno iniziato a essere sfruttate dai monaci per l'irrigazione delle campagne nel dodicesimo secolo, durante la bonifica idraulica delle zone paludose della Pianura Padana.